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L’amministrazione comunale di Vasto sbaglia la procedura di assegnazione del sic 109

E’ paradossale osservare cosa succede a Vasto nella imminenza della stagione estiva: 2017.L’Amministrazione Comunale non prende atto di aver totalmente sbagliato la procedura di approvazione del Piano

di Gestione del Sic 109 di Vasto Marina e di aver perso almeno 6 (diconsi sei) anni di tempo – in danno dei vastesi -  nella programmazione dell’utilizzo di circa 5 chilometri di litorale marino -, essendo la stessa lunga procedura  stata  riavviata  dall’inizio dalla Giunta Regionale D’Abruzzo - .

Non basta .

L’esecutivo ha inteso infatti – senza bandire alcuna procedura di gara –, accelerare senza ragioni e senza strumenti di pianificazione, affidando ad un anomalo raggruppamento di associazioni ambientaliste, la gestione provvisoria (?) - a titolo gratuito - della Riserva Regionale della Marina.

La intenzione palese è quella di ridurre i passaggi esistenti sul demanio marittimo, dalla Statale 16 verso il mare, e privatizzare una enorme area marina che dovrebbe essere, al contrario, regimentata e valorizzata, con attenzione, per la giusta salvaguardia delle emergenze ambientali, ma anche per il corretto utilizzo a finalità turistiche dell’arenile, che viene di fatto reso quasi irraggiungibile ai cittadini .

Non è stato, inoltre, previsto un asse di scorrimento– viario e per i servizi – parallelo alla esistente pista ciclabile e sono stati ridotti il numero e le dimensioni degli accessi al mare, previsti anche sulla scorta di una documentazione di biodiversità obsoleta ed incompleta.

Non si intende ottenere un giardino rigoglioso e gradevole, come si è fatto nella vicina San Salvo, ma mantenere uno sterpaio ricco di vipere, ratti e serpi, oltre che di cinghiali, classico accampamento e rifugio estivo di ambulanti abusivi.

Il risultato di questa superficiale e pedestre impostazione – infatti - sarà quello di impedire che la Riserva di Vasto Marina diventi un fiore all’occhiello della Città ed un vettore di successo e di sviluppo, ma che venga ulteriormente incrementato l’odio - foriero di abusivismo - tra le esigenze della popolazione e la tutela dell’ambiente .

Come è accaduto e sta accadendo per il Parco della Costa Teatina, ci si preoccupa e si cerca di raggiungere, probabilmente, il risultato ovvio – come nella nostra città accade ogni qual volta si discute di iniziative ed attività ambientali – di preoccuparsi più degli ambientalisti che dell’ambiente protetto.

Va inoltre approfondita la questione della gratuità della prestazione riservata, inopinatamente, ai Gestori Provvisori e la effettiva possibilità di aggirare una gara pubblica per l’affidamento di un bene demaniale che dovrebbe consentire la massima valorizzazione economica delle aree concesse e che si intende regolamentare anche ai fini della utilizzazione balneare.

Di tutto ciò interesseremo il Consiglio Comunale.

Edmondo Laudazi – Lista Civica Il Nuovo Faro

 

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