Editoriali

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L’altra sera a Palmoli …

Palmoli |  L’altra sera a Palmoli ci sono stati quattro rappresentanti di Amministrazioni comunali molisane (i sindaci di San Martino in Pensilis e Civitampomarano ed i vice sindaci di Pietrabbondante ed Agnone), la presidente della Pro Loco

 

di Acquaviva Collecroci, la presidente dell’Istituto italiano castelli del Molise, quattro cultori di storia medioevale (Murolo, Marcovecchio, Daniele e Manzi) e due giornalisti locali (tra cui il sottoscritto), insieme ad una trentina di persone desiderose

 

di vedere il borgo ed il castrum. Dopo la visita, gli ospiti sono stati ricevuti in Comune ed hanno parlato del Prodotto topico palmolese, con la proclamazione del Cavaliere nella persona di Attilio Mauri, che si incaricato di far parte della rete dei referenti locali, che indicheranno ad eventuali degustatori e visitatori a chi rivolgersi per acquistare il prodotto topico e per visitare il borgo.

Palmoli è una delle 58 tappe locali (di sette regioni del centro sud Italia) che saranno visitate, studiate e messe in rete nell’ambito di questo nostro progetto di sviluppo locale, nato dal basso, senza un euro di provvidenza pubblica, teso a far conoscere i borghi, a valorizzarne i prodotti enogastronomici della civiltà agropastorale e soprattutto a rafforzare la consapevolezza degli attori sociali, per trasformarli attraverso percorsi formativi di storia locale e marketing territoriale in fattori di imprenditoria e ricettività. 

Simone Agostino (che, nell’ambito della sua legittima militanza politica, si batte per il rinnovamento delle nostre realtà locali) avrebbe dovuto plaudire a questo evento culturale, perché – come sopra accennato – esso non chiede un euro alla politica, parte dal basso e mette in rete risorse pulite e saperi che amano il territorio e per questo lo studiano. Invece, ha preferito commentarlo negativamente per probabile vis polemica con l’Amministrazione locale, di cui, invece, corre l’obbligo di sottolineare (e ringraziare) il silenzioso apporto nell’organizzazione degli assessori Lorenzo Di Ninni e Roberta Marulli e le parole di incoraggiamento istituzionale del sindaco Peppino Masciulli, che si è limitato a ricevere i colleghi ed a dare il saluto di benvenuto, come si conviene in queste circostanze. Dove stanno dunque le “chiacchiere dei politici” ? Nel brevissimo saluto del sindaco ? O nel silenzio degli assessori ? Lo stesso on. Arnaldo Mariotti, da noi invitato non come politico, ma come esperto, e come tale intervenuto, si è limitato a sollecitare proprio la “produzione -commercializzazione del prodotto”. Se, dunque, sono d’accordo forze di governo e forze di opposizione nell’individuare il gap dello sviluppo nella cultura d’impresa, perché fare simili commenti ? E perché farli in presenza di eventi che coinvolgono ospiti esterni ? Ricordo che il capo dell’opposizione di Fresa Lorenzo D’Alfonso nel Consiglio comunale aperto alla delegazione del Kosowo ha dato il saluto della minoranza e non ha sollevato questioni polemiche, neanche dopo la vista e men che meno in rete, per una semplice ragione di cortesia istituzionale: gli ospiti vanno tenuti fuori da pur legittime polemiche locali. Inoltre, chi si candida a governare (e personalmente ritengo che l’attuale opposizione delle 5 Stelle prima o poi ci riuscirà) deve separare l’interesse generale da chi ha la responsabilità democratica di amministrare. Peraltro, non tutto quello che fanno gli amministratori va buttato a mare: nel caso di specie, la lungimiranza di Masciulli ha perfezionato un progetto del suo predecessore Angelo Paladino ed il loro diverso – contrapposto impegno ha garantito un castello, che oggi è l’orgoglio di Palmoli e del vastese interno e che abbiamo tutti l’obbligo di far entrare nella rete nazionale dei castelli.

Orazio Di Stefano

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