Editoriali

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San Salvo uguale a Campomarino: ma che c’azzecca l’infiltrazione mafiosa e calamitosa ?

ROMA |  Con la legge di stabilità (dove i parlamentari inseriscono tutto lo scibile umano per legiferare tutto ed il contrario di tutto) quest’anno potrebbe essere approvata anche per San Salvo “la delimitazione della linea di demarcazione

definita sulla base delle risultanze catastali, la cui attuazione è delegata all’ Agenzia demaniale d’intesa col Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti”. Tradotto dal freddo burocratese italico, significa che le case di San Salvo Marina che stanno sul demanio (praticamente quasi tutte quelle che vanno da Via Magellano verso il mare e, mantenendo la stessa linea, quelle che arrivano fino alle Nereidi e Nereidi bis, passando per Shangrillà) non starebbero più sul demanio. Non essendo possibile spostare le case, il legislatore sposta il demanio o meglio fa indietreggiare (verso il mare) la famosa linea De Marchis (nomen omen). Un po’ come si fece con l’acqua all’atrazina. Per la verità, questo arretramento del demanio il Parlamento l’ha già approvato nel 2004… per Campomarino, ma non per San Salvo. A nulla valse la presentazione di un ordine del giorno in cui si impegnava il Governo ad assicurare lo stesso trattamento riservato al comune molisano anche per il nostrp, poiché “il Comune di San Salvo si trova(va) nelle stesse identiche condizioni, con le stesse problematiche e motivazioni del Comune di Campomarino”. Il Governo pro tempore (Berlusconi bis) non accettò la comparazione, forse perché presentata da un deputato dell’opposizione:  Arnaldo Mariotti, al tempo consigliere di maggioranza di una Giunta di colore diverso dal Governo in carica, diversamente dalla vicina cittadina costiera molisana. Ma tant’è. A ripescare l’odg di Mariotti è oggi nientemeno che l’ Ufficio studi della Camera dei Deputati, per “condividere” la proposta del Governo in carica e far fare per noi quel che si fece tredici anni fa per Campomarino. L’Ufficio studi propone una sola correzione: indicare la provincia di appartenenza, aggiungendo (Chieti) accanto a San Salvo.

Senza entrare nel merito del provvedimento, a noi che amiamo “il retroscenismo”, piacerebbe sapere perché sto provvedimento viene inserito tra le disposizione a favore dei Comuni sciolti per infiltrazioni mafiose o colpiti da eventi calamitosi e, soprattutto, perché ciò che non riuscì a Mariotti riesce oggi a… pare alla senatrice-sottosegretario Chiavaroli. La quale, diversamente dal parlamentare sansalvese, sta al Governo e non all’opposizione, è di centrodestra, ma sta col centrosinistra… e quindi può essere che sia sensibile alle richieste di amministratori di destra presso il Governo di sinistra. Per la proprietà transitiva, deduttivamente, dobbiamo pensare che se il nostro sindaco del 2004, Gabriele Marchese (di sinistra), avesse chiesto di “inserire” l’emendamento non ad Arnaldo Mariotti (pure lui di sinistra), ma ad un deputato o senatore di maggioranza (che allora era la destra) probabilmente San salvo sarebbe stata uguale a Campomarino. Ma tant’è.

                                                                                                                                                                            Ods