Editoriali

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Vasto ha cambiato pelle politicamente???

Vasto | Votanti 4.447; voti validi 4.429. Hanno votato per Francesco Menna 3.222 votanti, equivalenti al 72,7%; hanno votato per Maria Amato 1.207 votanti, equivalenti al 27,3%. ******* C’è da aggiungere altro a questo risultato ? Poco o nulla, se non che

 

“Francesco Menna ha stravinto”, come ha dichiarato appena dopo la proclamazione del risultato la stessa Amato. Poco dopo, un mio concittadino (sostenitore del vincente e molto esperto di cose politiche) mi ha detto che il risultato bulgaro deriva sostanzialmente da “come è fatto Francesco, perché passa che è una meraviglia e non devi fare difficoltà alcuna per portarlo”, con l’eco di un altro amico che sintetizzava il tutto con un lapidario “Francesco è un brava ragazzo”.

Sostantivo al quale lo stesso Menna è affezionato, tanto che lo ha adoperato nella sua prima dichiarazione a caldo, parlando di “manifestazione d’affetto verso un ragazzo”. Ma Maria (Amato) non è forse ugualmente brava ? E non è stata votata alle primarie della Camera e poi (indirettamente) alle ultime politiche per essere proprio una brava persona, sempre disponibile, soprattutto verso i più deboli ?
Perché queste due “bravure” vengono percepite diversamente ? E perché si ha bisogno di votare uno bravo, disponibile, pronto ad aiutarti singolarmente ? Perché i vastesi, dopo le maggioranze bulgare della Dc degli anni ottanta (67%), mentre San Salvo, Lentella, Fresa, Dogliola e Palmoli (di lì a poco) avevano già virato verso sinistra, ancora oggi votano 3 su 4 per un candidato bravo, o più bravo di un altro, che era bravo allorquando si era candidato alla Camera ? Ora, come allora, a Vasto c’è differenza tra il voto comunale e quello politico. Nell’83 si votò lo stesso giorno per il Comune e per le politiche. Molti elettori del Pci, nello stesso istante, votarono al Comune per la Dc, perché uno, alle amministrative, più che alla Camera, vuole un candidato amico, disponibile, bravo, che se gli serve qualcosa si impegna. Schema questo che si sarebbe ripetuto nel 2001, allorquando Pietrocola prese il 65% e Mariotti battè Carlesi, deputato uscente.
La Amato (che alla Camera dei Deputati è brava, come medico dell’ospedale pure ed ha fatto una campagna elettorale parlando di periferie e marginalità, integrazione e territorio) evidentemente è percepita come una che “se mi serve qualcosa, me la può fare più Francesco”. E questo non contraddice l’analisi del mio concittadino sul bravo ragazzo, anzi la conferma.
Ma se Francesco Menna a Vasto è percepito come più bravo (nel senso suddetto) di Maria Amato, quest’ultima, invece, è una risorsa per l’intero territorio, perché se la chiama un sindaco corre dal prefetto, se la inviti ad un convegno lascia tutto e ci viene, se bisogna costruire una legge sui registri dei tumori si confronta con gli scienziati a livello nazionale e se quelli di Agnone (che neanche sono del collegio elettorale) vogliono salvare il proprio ospedale devono rivolgersi a lei, più che ai propri deputati. Ed è per questa ragione che Maria Amato non andava candidata ed esposta ad un risultato che non è benevolo né per lei e né per ciò che rappresenta oltre Vasto. Certo, senza la sua candidatura forse a votare alle primarie ci sarebbero andati un migliaia di persone in meno, ma la stessa candidatura di Menna, per quanto unica, sarebbe stata più forte (come è forte la candidatura unica di Piscicelli a Casalbordino, dove stamane è stata presentata in modo unitario).

conferenza casalbordino

Infatti, nell’ultima parte di campagna elettorale (dove evidentemente la sconfitta cominciava ad essere percepita) l’onorevole ha dovuto parlare forte di cambiamento, anzi urlarlo, cosa che adesso sarà agevolmente usata dalle forze di opposizione: se uno vuole cambiare non vota chi sta dentro il partito degli uscenti, anche perché, ove anche avesse vinto la Amato primarie e secondarie, la stragrande maggioranza dei consiglieri sarebbero stati quelli che lei stessa diceva di voler cambiare.
Vedremo la settimana prossima cosa succederà alle primarie di centrodestra. Vedremo durante la campagna elettorale se lo schema cambiamento-conservazione sarà riproposto ed in che termini. Ed infine osserveremo se la città voterà secondo il predetto schema o sulla base delle conoscenze e dei rapporti personali (che la Amato sintetizzava in “elenchi”). Personalmente sarò curioso di verificare ancora una volta ed empiricamente quell’analisi di un altro mio amico (di centrodestra, ma né vastese e né sansalvese) secondo il quale Vasto avrebbe cambiato pelle dal punto di vista politico…

Ods

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