Editoriali

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CIAO LUCIANO, AMICO DI TUTTI

SAN SALVO |  Un giorno, mentre stavo andando in piazza a piedi da Via Montenero (cosa che peraltro faccio spesso), mi sento chiamare da una ragazzina, che mi urla sorridente: “Ciao Orazio”.

Colpito da tanta educazione e giovialità, le chiedo chi fosse. E lei risponde: “Ma come ? Non mi riconosci, sono la figlia di Luciano”. Purtroppo non sono fisionomista e mi capita spesso di non riconoscere (almeno inizialmente) le persone che mi salutano. Poi, però, più che a queste mie ricorrenti brutte figure, ho pensato: “Ma si, è la figlia di Luciano. Ha la stessa educazione del padre e della madre ed anche del nonno” (il nonno della ragazzina, padre di Luciano ed Alfonso, pure l’ ho conosciuto e me lo ricordo con gli Amici delle tradizioni). Sorridenti ed educati, sono così gli Antonini di ogni generazione. Ti salutano ovunque ti vedono. E partecipano alle iniziative sociali, alle feste ed alle tradizioni popolari, dove ancora me lo ricordo Luciano vestito da cardinale - mi pare - ad uno degli ultimi Sant’ Antonio coi Fratelli Vallone ed altri amici.
Quando ho saputo della caduta dalla maledetta moto non ho voluto scrivere. Mi sono limitato a mettere qualche like ai post di incoraggiamento e preghiere su facebook. Ho visto la cartolibreria chiusa qua vicino, ma non ho avuto (non abbiamo avuto né io e né Vitalina) il coraggio di chiamare Manuela. Ho incontrato la commessa e le ho chiesto: “Novità ?”. Mi ha detto: “No”.
Ho fatto, in questo caso, ciò che non faccio mai: ho esorcizzato la questione. Mi è piaciuto stare, per tutti questi giorni del coma, nella autoconvinzione che Luciano ce la facesse. La mia stessa freddezza e nota razionalità, in questo caso, non riuscivano ad accettare il fattaccio, limitandosi a rimuoverlo, fino a che…fino a che alle 17,27 di oggi Zio Romeo non mi ha chiamato per dirmelo. Prima sono caduto dalle nuvole (avendo rinunciato ad ogni preventiva prospettiva negativa) e poi mi sono fatto cogliere dalla sorpresa, poiché, appunto, non l’avevo proprio considerata la morte di Luciano. E come si fa a considerarla ? Non solo per i quarantuno anni, non solo per l’educazione e la giovialità di famiglia sopra ricordate e neanche per la sua vivacità. Credo che la morte di Luciano non l’avevo considerata perché (per quanto io sia adulto e vaccinato) non la ritengo giusta. Non è giusto morire così. Non è giusto lasciare una bella famiglia. E non è giusto lasciare amici e conoscenti per un maledetto giro in moto. Ciao Luciano, Amico di tutti.

Orazio di Stefano

Le congoglianze della nostra redazione alla moglie, ai figli, alla mamma Angiolina ed ai fratelli Alfonso, Gennaro e Massimo

Commenti   

+1 #1 pasquale rossetti 2016-05-27 20:44
Gli alpini del 4^ sca. 94 Ti rendono onore, amico di tutti noi !
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