Editoriali

dieci candidabili

Buon Capodanno ai potenziali candidati… fra due mesi si vota

Premesso che questo non è un articolo che voglia rompere le scatole a chi è… deputato a creare… i deputati e/o i senatori. Che ricordiamolo preliminarmente non vengono creati dall’ Ordine dei giornalisti, anche se spesso i giornalisti che si occupano

di retroscenismo politico “raccontano” le indiscrezioni dei corridoi, come fanno i giornalisti sportivi prima degli acquisti dei calciatori o quelli di cronaca, che ipotizzano le sentenze, sulla base di elementi delle indagini. Partiamo da come deputati e senatori venivano e vengono creati. Anticamente li creavano gli organismi dei partiti. Beninteso non è che se Gaspari, Susi o la potente federazione del Pci pensassero che se un loro sindaco dovesse spiccare il volo verso Roma accettavano il veto del rappresentante della sezione dell’ultimo paesello che faceva parte del direttivo provinciale. Ma i direttivi provinciali e regionali “approvavano almeno formalmente” le candidature per la Camera ed il Senato, almeno fino alla prassi berlusconica, che fece diventare le “approvazioni” semplici ”segnalazioni” o tuttalpiù delle “raccomandazioni”, nel senso che il leader nazionale (o il suo cerchio magico) avrebbe avuto l’ultimissima parola. Poi la consuetudine diventò legge nel 2005, a firma del leghista Roberto Calderoli che la definì “una porcata”, poi traslata “costituzionalisticamente” come porcellum. Attualmente i riti di “segnalazioni…raccomandazioni” vengono conservati dal Pd, LeU e Fratelli d’ Italia, i cui organismi si pronunciano ancora sui nomi dei candidati, che poi Roma approva. Mentre, senza ipocrisie, gli altri partiti di centrodestra decidono solo e solamente a Roma chi sarà candidato ovunque. Restano le 5 Stelle, che usano un metodo alquanto originale: l’aspirante  candidato si iscrive sulla piattaforma web e viene votato on line dagli altri iscritti al Movimento. In virtù, delle consuetudini interne sopra ricordate potrebbero essere candidati:

Maria Amato, deputato uscente del Pd, che Roma conosce bene e dove il suo lavoro in Commissione ed in Aula è stato molto apprezzato. Ha avuto epici e pubblici scontri con il vertice locale del suo partito;

Luciano Lapenna, presidente regionale dell’ Anci Abruzzo, segretario locale del Pd di Vasto, ex sindaco della Città, ex assessore provinciale ed ex presidente di Commissione alla Regione potrebbe essere candidato all’uninominale di questo territorio per la coalizione del Pd;

Antonio Marcello Boschetti, segretario locale e consigliere comunale del Pd di San Salvo, ex assessore regionale, ascoltatissimo amico di Paolucci e D’ Alfonso potrebbe essere un candidato, che una volta si sarebbe detto di servizio ovvero in posizione non eleggibile (nell’attuale legge non ci sono preferenze da esprimere e si viene eletti se si è nella primissima posizione);

Tiziana Magnacca, sindaco di San Salvo ed ex coordinatore provinciale di Forza Italia. Di lei si parla come candidato all’uninominale di questo territorio per la coalizione di centrodestra, ma – come detto – tutto dipende da Roma e passa per Roma;

Enrico Di Giuseppantonio, sindaco di Fossacesia e coordinatore regionale dell’ Udc. Pure di lui si parla come candidato all’uninominale per il centrodestra;

Anna Paola Sabatini, direttore dell’ Ufficio scolastico del Molise. Si parla di lei come candidata all’uninominale per la quarta gamba del centrodestra, per capirci quella democristiana.

Peppino Tagliente, editore, ex sindaco di Vasto ed ex presidente del Consiglio regionale d’ Abruzzo. Di Lui si parla come candidato all’uninominale, in quota Lega, alla cui ultima convention è stato notato da tutti.

Gianluca Castaldi, senatore uscente, ex capogruppo al Senato della Repubblica, dove è molto noto ed apprezzato. Se sarà ricandidato appare probabile la sua rielezione, ma – come detto – il suo nome dovrà passare per la rete.

Silverio Marzocchetti, grillino della prima ora, molto presente in rete, è già stato candidato alle ultime parlamentarie e nella lista comunale di cinque anni e mezzo fa, insieme all’ ing. Marco Sabatini. E’ probabile che si iscriva in piattaforma per essere candidato, ma anche il suo  nome dovrà passare per la rete.

Uno/a outsider è sempre possibile, forse più a destra che altrove, perché – come è noto – i partiti di destra sono meno strutturati. Chi è uno/a outsider ? Tecnicamente è colui/colei che riesce a vincere pur se non viene pronosticato come vincente. Il termine è traslato dallo sport. Nella politica elettorale di questo contesto territoriale fu certamente outsider Nicola Argirò, che nel 2009 non era considerato tra i candidati regionali, ma poi riuscì anche ad essere eletto e presiedere la Commissione industria.

A tutti costoro auguriamo di essere candidati se davvero vogliono esserlo per rappresentarci con serietà; a  tutta la Frentania (Vastese-Sangro) auguriamo che ALMENO UNO/A di loro possa essere eletto/a.

                                                                                                                                                                                            Ods

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