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Caro energia: De Nicolis, fronte comune con le imprese e i cittadini

Scritto da Sansalvomare

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Caro energia: De Nicolis, fronte comune con le imprese e i cittadini

Il candidato Emanuela De Nicolis si è confrontata con Silvano Pagliuca, presidente di Confindustria Cheti-Pescara per affrontare le conseguenze del rincaro dell’energia, aggravato dalla guerra in Ucraina, sul sistema produttivo regionale e di San Salvo in particolare.

“Dai territori pressione sul governo per sostenere le imprese e i cittadini. Chi ha detto sempre “No” ora non ostacoli le nuove iniziative per gestire la crisi energetica”.

Le istituzioni devono fare fronte comune con le imprese e con il sistema confindustriale in primis per mettere in campo soluzioni pragmatiche e rapide per contrastare l’insostenibile rincaro dell’energia che sta di fatto bloccando il sistema produttivo. La decisione del blocco della Pilkington nel nucleo industriale di San Salvo è un forte campanello d’allarme che ci richiama all’immediata reazione. Pieno sostegno a tutte le iniziative che favoriscano la decisione del governo di sostenere il comparto produttivo e le famiglie”.

Queste le dichiarazioni del candidato Sindaco Emanuela De Nicolis che nel pomeriggio di ieri ha avuto un colloquio con Silvano Pagliuca, presidente di Confindustria Cheti-Pescara per confrontarsi sulle conseguenze del rincaro energia aggravato dalla guerra di invasione russa in Ucraina sul sistema produttivo regionale e di San Salvo in particolare.

Ringrazio il Presidente Pagliuca per la franchezza dell’interlocuzione. Questo è il momento dell’unità. Istituzioni, imprese, parti sociali e cittadini devono fare fronte comune: oltre al sostegno economico da parte del governo, occorrono la flessibilità di adattamento delle aziende e la disponibilità al cambiamento di abitudini consolidate da parte dei cittadini. Oggi paghiamo lo scotto di posizioni che Confindustria negli anni ha sempre contrastato. Sono evidenti i danni prodotti dall’ideologia del no. Il rifiuto ad ogni tentativo di promuovere l’aumento dell’autonomia energetica dell’Italia, dal Tap ai rigassificatori, dalle trivelle in Adriatico all’energia eolica, di cui si è resa protagonista una certa parte politica nel nostro paese, è una delle concause che hanno prodotto questa crisi energetica. Mi ha colpito l’ammissione di colpa fatta dalla giornalista Milena Gabanelli sul punto. Sarebbe utile che anche i partiti responsabili di questa politica si facciano carico delle loro responsabilità per togliere dal tavolo tutti i veti dannosi che possono impedire di recuperare il tempo perduto”.

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