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Morto di cancro al San Camillo - Taverna (M5S) presenta interrogazione alla Lorenzin: Ssn al collasso, basta tagli

ROMA | “La triste storia dell’uomo malato terminale di tumore, morto nel pronto soccorso dell’Ospedale San Camillo di Roma dopo 56 ore di degenza, e denunciata

in una lettera del figlio al ministro Lorenzin, è l’emblema della drammatica situazione in cui versa l’intero sistema sanitario nazionale, che non è più grado di assicurare né le cure né l’assistenza necessaria in nessuna fase della malattia, tanto meno in quella terminale”.

Lo afferma la senatrice M5S Paola Taverna, che sulla vicenda ha presentato un’interrogazione al ministro della Salute Beatrice Lorenzin invitandola a porre fine alla gravissima situazione in cui versano le strutture sanitarie ed, in particolare, il pronto soccorso dell’Ospedale S. Camillo di Roma.

“Già lo scorso anno - continua Taverna - la stampa denunciò le pessime condizioni del San Camillo e dall’ospedale risposero che le condizioni di disagio erano causate dai lavori di adeguamento della struttura in vista del Giubileo. Ma dopo un anno nulla è cambiato, segno che questa situazione come tante altre è il frutto di precise responsabilità del governo e delle sue scelte in materia di sanità: tagli pari a 4,3 miliardi di euro solo negli ultimi due anni e lo spettro di altri 1,5 miliardi con la prossima legge di Bilancio, oltre 200 visite specialistiche che diventano a pagamento, ticket sempre più cari. La conseguenza è che la sanità è al collasso e oltre 11 milioni di italiani rinunciano a curarsi. Per questo chiediamo ancora una volta alla Lorenzin di abbandonare la sua scellerata politica di tagli e di incrementare il Fondo per il Servizio sanitario nazionale così da evitarne il definitivo collasso”.

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