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LA PROTESTA DILAGA IN OGNI CITTA'

A Milano i gestori delle sale slot, dei ristoranti ma anche esponenti della destra estrema, ultras, studenti, imprenditori in difficoltà e rappresentanti della comunità araba. Alcuni di loro si sono incatenati le mani. Manifestazione all’inizio pacifica, poi degenerata: sassi, bombe carta, molotov. Le transenne usate per il Giro d’Italia lanciate lungo le scale della metropolitana, i vetri di un tram infranti, i cassonetti dell’immondizia rovesciati.

Alcuni hanno tentato di entrare a Palazzo Lombardia. Lacrimogeni della polizia per respingerli. Molotov contro una pattuglia di vigili urbani. Quindici fermi e un poliziotto ferito.
A Torino, fumogeni e petardi contro i poliziotti schierati in piazza Castello. Vetrine infrante in via Roma. Negozi di lusso saccheggiati. In via San Massimo e ai giardini Cavour incendi. Déhors dei locali distrutti ovunque. Dieci fermi, tra loro ultràs bianconeri e granata, e anche due nordafricani che avevano approfittato degli scontri per riempire i loro borsoni con i capi firmati di Gucci. Feriti un poliziotto e un fotoreporter che si è preso un colpo in testa. La polizia ha risposto con cariche e lacrimogeni.
A Trieste fumogeni contro la prefettura.
A Viareggio alcuni giovani hanno bloccato il traffico. Disordini anche a Lecce.
A Salerno cassonetti rovesciati per strada e petardi.
A Catania bombe carta.
A Napoli migliaia hanno sfilato davanti alla sede della Regione. Di fronte a un ristorante di via Santa Lucia, sono stati esposti una bara e i manichini di due camerieri impiccati. Un manifestante è stato arrestato.
A Verona estrema destra in piazza.
Ad Asti baristi e ristoratori in centro a gridare «Non ce la beviamo». Bottigliette delle bibite fracassate al suolo per denunciare la merce invenduta.
A Cremona, con la stessa intenzione, si son gettate a terra davanti alla prefettura pentole e padelle.
Ad Avellino riunione pacifica di commercianti e piccoli imprenditori.
A Pesaro il ristorante La Macelleria ha organizzato una cena con 90 commensali. All’arrivo della polizia il gestore ha dichiarato: «Potete arrestarmi ma io non chiuderò mai». Gli agenti gli hanno tirato giù la saracinesca a forza.
A Lucca disobbedienza civile al grido "Lucca resta aperta"

Così per informare.

Nicola Dario

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